La Pellata dimagrante

Pubblicato il da dalbello

SG107844.jpg
Un inverno cosi’ nevoso e le scorpacciate in Hokkaido mi avevano abituato ormai a usare solo mezzi meccanici per risalire le montagne. La pellata più lunga della stagione era stata sui colli bolognesi…250 metri di dislivello panoramici seguiti da 3 piatti di tortellini che avevano fatto tornare la bilancia su valori non proprio consoni ad un atleta. Era arrivato però il momento di cominciare a prepararsi per l’imminente viaggio in Groenlandia, anche perchè li di sicuro di impianti di risalita non ne troverò….

 

appennino-bolognese 0983Immagine 1
appennino-bolognese 1006
le copiose nevicate dell’ultima settimana avevano portato 50 cm di neve in città per cui la prima scelta era caduta per la seconda ripetizione stagionale (record di tutti i tempi) della scialpinistica a parco Talon verso la basilica di SanLuca. Una delle migliori pause pranzo degli ultimi anni…..certo non c’era la powder di dicembre ma sciare sui colli di Bologna da sempre grandi sensazioni. E alle 15 in punto dopo una veloce doccia ero pronto a spiegare l’equazione di Schroedinger davanti ai miei studenti che invece speravano che con tutta quella neve me ne fossi scappato per una sciata in qualche luogo più lontano. E con questa salita eravamo a 500 metri di dislivello stagionale ancora troppi pochi in vista della gitarella artica…. Per questo motivo, sabato mattina mi ero dovuto tappare le orecchie per non sentire le sirene che provenivano da ogni angolo dell’intero arco alpino e appenninico…e  mentre tutti erano ad arare powder c’era qualcuno che purtroppo doveva allenarsi e a tirare giù i chili di troppo……dopo lunghe discussioni si decide che la meta della schiumata sarà la famigerata cima Tauffi da Fellicarolo tra il cimone e il corno alle scale….di solito è una delle cime più trafficate dell’appennino modenese….ma non sabato! SG107828.jpgappennino-bolognese 1025-copia-1appennino-bolognese 1010SG107857appennino-bolognese-1012.JPG

Per cui gambe in spalla e via  a tracciare nel metro e mezzo di neve che era caduta nei giorni precedenti….dalle facce dei miei due compari di avventura capisco subito che salire dentro il bosco sprofondando fino alla coscia non è un grande divertimento ma mi consolo pensando al grande allenamento che sto facendo e ai due etti di adipe che stanno scomparendo dal mio girovita. Salire in queste condizioni vuol dire fare un dislivello triplo in condizioni normali….nella mia testa partono conti di calorie e metri di dislivello….ma la bellezza della giornata e dell’ambiente circostante mi distrae dagli astratti calcoli e comincio a pregustarmi la discesa. Non mi ricordavo più quanto breve fosse una discesa singola di una gita scialpinistica….di solito con gli impianti i dislivelli giornalieri si calcolano in multipli di 5000…qui  bisogna dividere per 10…..ma quello che mi ero dimenticato erano anche i silenzi e i ritmi che offre lo scialpinismo….ritmi che permettono di assaporare veramente la natura e l’ambiente ….delle volte la sciata non è tutto….e con l’età sto anche cominciando a capire che quantità non sempre fa rima con qualità…che stia diventando saggio?

 

pace, polvere e pelli

 

LoScienziato

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post