Il vecchio ed il mini Valentino
Ed eccoci qua tutti e tre in auto in silenzio ad ascoltare il caro Michael… di solito quando viaggiamo ci parliamo sempre ma oggi siamo tutti in silenzio. Dentro la macchina ,caricata come sempre, si sente un profumo misto benzina, gomma ed emozione. Sembra una cantina la mia macchina: in inverno si sente odore di sciolina, scarponi bagnati e neve, mentre in estate si sente un profumo di benzina gomma e sabbia di mare… Eccoci arrivati nel primo vero circuito da minimoto, è piccolo ma a noi sembra di essere a Monza… mentre scarico la macchina mia moglie veste il piccolo come fosse un gladiatore prima che entri nel Colosseo: non capirò mai il gesto di pettinare i capelli al proprio figlio prima che questo si metti il casco… eccoci siamo dentro e sistemo il piccolo box di fortuna… Vedo, ma la sento dentro di me, tutta la tensione/emozione che sprigiona mio figlo, per calmarlo lo guardo dritto dritto negli occhi e gli regalo un sorriso e poi come sempre quel gesto che da la carica…gimme five e sento le mani rivestite dai guanti in pelle toccarsi e distribuire la carca di adrenalina. Ho personalmente lavorato alle moto soprattutto di notte ma ci vuole un occhio esperto e ecco arrivare il maestro… uomo veramente speciale quasi di altri tempi, sembra sia stato creato dal grande Hemingway perché solo dal rumore sente tutti i difetti dei vari bolidi…
Ecco tocca a Matteo ,da bravo padre gli accendo la moto, dal rumore ci sembra una M1 elaborata ma si spegne quasi subito. Ritiro la corda e riparta eccola finalmente … dalla marmitta esce del fumo bianco quasi fosse una vecchia locomotiva a vapore, ma appena la mia super benzina comincia a scorrere dentro le sue vene, smette di sbuffare e si sente pronta carica con la responsabilità di essere la prima moto di mio figlio… eccolo salire , accelera si muove. In questi momenti non sento se non il rumore dei nostri cuori battere al massimo quasi fosse un secondo pistone… svuotano la pista e mio figlio entra…prima tentenna un attimo poi via via sento il motore ruggire sempre più … adesso sento anche io il motore come sale e ne percepisco tutta la potenza. Non affronta le curve come Valentino ma ne ha di esperienza da assorbire dai suoi 8 anni Eccolo rientrare al box per la sua prima volta, vedo i suoi occhini azzurri brillare dietro la visiera, si ferma spegne la moto e smonta come Valentino. Cerca di togliersi il casco ma ancora non riesco e ci penso, ci penso io e mentre lo togliamo parla della sua prima vera esperienza in circuito. Non capisco molto di quello che dice perché cambia continuamente i discorsi: prima parla della curva 2, poi del rumore, poi del rettilineo e via dicendo. Lo faccio sedere sotto il nostro ombrello senza sponsor, ma siamo anche senza ragazzine svestite che tengo gli ombrelloni in moto Gp. Oggi però è presente la sua mamma che appena tolto il casco lo pettina con la mano e gli porge una bottiglia di acqua. È emozionato , anzi lo siamo tutti e tre per questa prima esperienza. Ma ecco che lo chiamano per rientrare in circuito con tutti gli altri bimbi… schizza come una molla sulla moto e io con lui come fossi il capo meccanico. La moto questa volta parte subito e lui via, anche se non è una gara, deve essere il primo ad entrare in pista. Via scatta la bandiera a scacchi e partono i sei piccoli centauri. Non corrono forte ma per loro, e per noi genitori, sembrano dei bolidi. Da dentro le visiere si vedono solo occhi concentrati e felici che studiano le curve e traiettorie migliori per superarsi. Curva dopo curva, rettilineo dopo rettilineo, sono tutti in pista come fossero in un vero gran premio ma senza la cattiveria dei grandi..
Dopo 15 giri eccoli rientrare tutti nei vari box , tutti stanchi ma felici .Spengono le moto, scendono da quel misero sellino e si girano tutti a guardarsi per comunicarsi con gli occhi che la prossima settimana andranno più forte.
Tutto finito ricarico di nuovo la macchina, si mangia un boccone e si ritorna a casa ma questa volta si parla anzi è lui che parlerà per tutto il ritorno
checco
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